mercoledì 9 dicembre 2015

Appello dei veterinari:"Animali sotto l’albero, una scelta da evitare"

Durante il periodo natalizio aumenta anche la vendita di animali che verranno poi regalati alla stregua di pacchetti di scartare, senza pensare alle esigenze di queste creature.
Per questo, l’ordine dei medici veterinari ha lanciato un appello affinché il regalo di un animale sia un atto consapevole e non solo un capriccio passeggero.
“Sotto Natale si intensificano le vendite di questi animali, ma è bene precisare che spesso vengono regalati a persone impreparate oppure ad appassionati del genere, che però non possono ospitare il nuovo arrivato perché in conflitto con gli animali già presenti – precisa Gianpiero Nieddu, medico veterinario, responsabile sanitario dell’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano e titolare di un ambulatorio veterinario -. Una scelta consapevole e rispettosa risulta dunque cruciale per non arrecare danni ai proprietari e ai nuovi compagni domestici”.
Tra gli errori maggiormente diffusi c’è quello della scelta di un errato regime alimentare, con conseguenze gravi sulla salute dell’animale. Se non alimentati in maniera corretta, infatti, i conigli – tra gli animali da compagnia maggiormente diffusi – possono diventare aggressivi nei confronti di altri esemplari. Dal punto di vista comportamentale, il coniglio è un animale molto territoriale e, senza un adeguato iter di inserimento, può diventare molto aggressivo se un nuovo soggetto entra a far parte del nucleo familiare. Per quanto riguarda i roditori, sebbene sia tra i più acquistati, il criceto è il meno adatto ad essere regalato ai bambini poiché, a causa delle dimensioni minute, le cadute accidentali potrebbero costargli la vita. Anche le cavie sono tra gli animali da compagnia meno facili da allevare in maniera adeguata: richiedono una gestione accurata, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione dal momento che sono erbivori stretti e hanno bisogno di una costante integrazione di vitamina C.
Poi c’è il caso del pappagallo che, se allevato a mano (vale a dire svezzato dall’allevatore e non dai genitori), si identifica con gli esseri umani, arrivando anche a proiettare su di essi i desideri sessuali. Una delle manifestazioni più classiche di queste problematiche comportamentali è la cosiddetta “sindrome da autodeplumazione”, ovvero uno stato di ansia e depressione che porta il soggetto a strapparsi le piume e le penne fino a lesionarsi, nei casi più avanzati, la pelle.