Sito che racconta notizie dal mondo animale,informazioni su come aiutare e comportarsi con i nostri amici a 4 zampe,novità legislative sui loro diritti e campagne di sensibilizzazione
mercoledì 30 dicembre 2015
Voglio adottare un cane
Adottare un cane è una scelta che ti cambia la vita; proprio per questo bisogna considerare ogni aspetto per il bene reciproco. Non bisogna farsi trasportare dall'emozione del momento, è molto importante considerare fattori come la taglia, la razza, l'indole, l'età , ma anche i propri tempi e lo spazio della nostra casa.
Adottare un cane significa prendersene cura, dedicargli tempo, rispettare i suoi spazi; di sicuro una coppia di anziani avrebbe difficoltà nel gestire un pastore tedesco, che ha bisogno di correre molto e stare spesso all'aperto; così come una coppia, in cui lavorano entrambi(miracolo di questi tempi), avrebbe difficoltà enormi qualora prendesse un cucciolo, che ha bisogno della massima attenzione e cura, oltre che di un minimo di addestramento.
Con quest'articolo spero di aiutare coloro che aprono la propria casa, e quindi il proprio cuore, ad un nuovo membro, che porterà gioia, felicità, tanto amore e ci aiuterà e sosterrà per tutta la vita.
Procederò per gradi, cercando di rispondere alle domande che tutti si pongono: perchè adottare un cane? i pro e i contro; Quale cane? che razza, taglia o età; Come adottare un cane? a chi rivolgersi.
Perchè adottare un cane
Il solo fatto di togliere un animale da un canile o da una situazione di disagio e di incuria è un gesto d'amore incondizionato, proprio per questo consiglio vivamente di non comprare un cucciolo, ma di adottarlo, perchè il mercato dei cuccioli è pieno di persone senza scrupoli; ogni giorno partono camion, prevalentemente dall'est carichi di cuccioli spesso strappati troppo presto dalle proprie mamme, che arrivano in condizioni pessime, spesso gia morti.
Se proprio volete un cane di razza, anche per qualche esigenza particolare, assicuratevi di rivolgervi a strutture ed allevamenti a norma di legge, che rispettino gli animali e se ne prendano cura, altrimenti finirete per finanziare uomini senza ritegno.
lunedì 21 dicembre 2015
#StopaiBotti ,i sindaci di Corinaldo e Talla combattono per questo
Anche quest’anno, con l’avvicinarsi delle festività di San Silvestro, tornano i consueti “botti di capodanno”, una pratica che da anni vede il consumo di petardi, spari e fuochi d’artificio a ridosso del 31 dicembre ed i giorni immediatamente successivi.
Una pratica pericolosa che può provocare danni e lesioni alle persone. Senza dimenticare i disturbi e traumi che i rumori assordanti provocano negli animali. Anche per quest’anno, l’amministrazione comunale di Corinaldo (AN) e in particolar modo il Sindaco Matteo Principi, rivolge un invito a tutti i cittadini per il rispetto della quiete comune e la sicurezza delle persone e degli animali. Un appello a tutti e ovunque a non effettuare spari o botti, a non accendere petardi o fuochi d’artificio. Un invito che verrà accompagnato da una intensificazione dei controlli da parte della polizia Locale sul rispetto delle norme previste nel Tulps, che prevede il divietio di usare materiale pirotecnico e petardi in luoghi pubblici o di uso pubblico o luoghi privati da cui possono essere raggiunte i interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico.
“Natale e capodanno sono giorni di festa e di divertimento -sottolinea il primo cittadino, Principi-. Un periodo di gioia da passare insieme, con la famiglia, con gli amici e con i nostri animali domestici. La pratica dei petardi a capodanno, oltre ad essere rischiosa per l’incolumità delle persone, provocano danni e traumi agli animali. L’invito rivolto a tutta la comunità è quello di festeggiare senza questi rumori assordanti, per il rispetto di tutti.”
Clicca qui per un vadevecum dell'ENPA per proteggere gli animali durante le feste
Sulla stessa linea a Talla, il Sindaco Eleonora Ducci, che è anche vicepresidente della Provincia di Arezzo, ha emesso un’ordinanza che vieta dal 23 dicembre fino al nuovo anno, nel territorio tallese, il rinnovarsi di tale usanza per le prossime feste.
Una presa di posizione insolita, ma che Eleonora Ducci non fatica minimamente a spiegare: “Sono tante le ragioni che mi hanno convinto a scegliere la via dell’ordinanza, che è un provvedimento sindacale, quindi ci metto la faccia in prima persona perché credo fermamente in quello che ho fatto”. In particolare, la Ducci ha pensato alle conseguenze che la raffica di esplosioni procura agli animali. “Proprio così. In molte case ci sono cani e gatti, e visto che siamo in campagna molti possiedono animali da cortile, piccoli allevamenti ecc. Sappiamo tutti che gli animali sono terrorizzati dalle esplosioni, e in pochi giorni anche in un piccolo paese come Talla se ne procurano a centinaia”, con il clou ovviamente a S. Silvestro. “Che bisogno c’è di festeggiare così?”, si ripete il primo cittadino di Talla.
“Naturalmente, non ci sono solo i pensieri rivolti ai nostri amici a quattro zampe alla base di questa scelta. Spesso – aggiunge la Ducci – i materiali pirotecnici che si usano sotto le feste sono di dubbia provenienza, o vengono maneggiati in maniera improvvida perché sono accessibili a tutti, grandi e piccini, anche a chi non ha la minima preparazione o consapevolezza degli oggetti sui quali sta armeggiando. Per non parlare dei fuochi contraffatti. Per questo ogni anno in Italia ci ritroviamo a fare la conta dei feriti, e in qualche caso purtroppo va anche peggio. Quindi a Talla ho deciso che basta così, vedrete che le nostre feste saranno ancora più belle”. Ma non teme di tirarsi contro le ire di chi ha una visione più tradizionale, per non parlare di chi lavora e commercia anche coi botti?
“E’ una questione di coerenza secondo me. A noi sindaci piace definirci amici degli animali, amici della Natura, amici del turismo verde e così via. Ma poi, anche quel poco che possiamo fare, non riusciamo a farlo per paura di andare controcorrente? Io ho deciso di cambiare logica, e dopo l’approvazione del regolamento sugli animali domestici, si prosegue con questa ordinanza. Sottolineo inoltre che l’idea è maturata dopo varie sollecitazioni, proprio da parte di alcuni cittadini. Sono certo che i tallesi non passeranno per questo un Capodanno peggiore degli altri, anzi invito tutti a rifletterci sopra e a fare lo stesso, in special modo invito i Sindaci dei territori confinanti e del Parco Nazionale, perché anche la fauna selvatica reagisce alla stessa maniera di fronte alle continue esplosioni. Da queste piccole cose possiamo iniziare a svegliarci e correggere gli errori fatti in passato senza paura di passare per impopolari”.
Fonti : Comunivirtuosi.org ; Arezzoweb
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Una pratica pericolosa che può provocare danni e lesioni alle persone. Senza dimenticare i disturbi e traumi che i rumori assordanti provocano negli animali. Anche per quest’anno, l’amministrazione comunale di Corinaldo (AN) e in particolar modo il Sindaco Matteo Principi, rivolge un invito a tutti i cittadini per il rispetto della quiete comune e la sicurezza delle persone e degli animali. Un appello a tutti e ovunque a non effettuare spari o botti, a non accendere petardi o fuochi d’artificio. Un invito che verrà accompagnato da una intensificazione dei controlli da parte della polizia Locale sul rispetto delle norme previste nel Tulps, che prevede il divietio di usare materiale pirotecnico e petardi in luoghi pubblici o di uso pubblico o luoghi privati da cui possono essere raggiunte i interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico.
“Natale e capodanno sono giorni di festa e di divertimento -sottolinea il primo cittadino, Principi-. Un periodo di gioia da passare insieme, con la famiglia, con gli amici e con i nostri animali domestici. La pratica dei petardi a capodanno, oltre ad essere rischiosa per l’incolumità delle persone, provocano danni e traumi agli animali. L’invito rivolto a tutta la comunità è quello di festeggiare senza questi rumori assordanti, per il rispetto di tutti.”
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Sulla stessa linea a Talla, il Sindaco Eleonora Ducci, che è anche vicepresidente della Provincia di Arezzo, ha emesso un’ordinanza che vieta dal 23 dicembre fino al nuovo anno, nel territorio tallese, il rinnovarsi di tale usanza per le prossime feste.
Una presa di posizione insolita, ma che Eleonora Ducci non fatica minimamente a spiegare: “Sono tante le ragioni che mi hanno convinto a scegliere la via dell’ordinanza, che è un provvedimento sindacale, quindi ci metto la faccia in prima persona perché credo fermamente in quello che ho fatto”. In particolare, la Ducci ha pensato alle conseguenze che la raffica di esplosioni procura agli animali. “Proprio così. In molte case ci sono cani e gatti, e visto che siamo in campagna molti possiedono animali da cortile, piccoli allevamenti ecc. Sappiamo tutti che gli animali sono terrorizzati dalle esplosioni, e in pochi giorni anche in un piccolo paese come Talla se ne procurano a centinaia”, con il clou ovviamente a S. Silvestro. “Che bisogno c’è di festeggiare così?”, si ripete il primo cittadino di Talla.
“Naturalmente, non ci sono solo i pensieri rivolti ai nostri amici a quattro zampe alla base di questa scelta. Spesso – aggiunge la Ducci – i materiali pirotecnici che si usano sotto le feste sono di dubbia provenienza, o vengono maneggiati in maniera improvvida perché sono accessibili a tutti, grandi e piccini, anche a chi non ha la minima preparazione o consapevolezza degli oggetti sui quali sta armeggiando. Per non parlare dei fuochi contraffatti. Per questo ogni anno in Italia ci ritroviamo a fare la conta dei feriti, e in qualche caso purtroppo va anche peggio. Quindi a Talla ho deciso che basta così, vedrete che le nostre feste saranno ancora più belle”. Ma non teme di tirarsi contro le ire di chi ha una visione più tradizionale, per non parlare di chi lavora e commercia anche coi botti?
“E’ una questione di coerenza secondo me. A noi sindaci piace definirci amici degli animali, amici della Natura, amici del turismo verde e così via. Ma poi, anche quel poco che possiamo fare, non riusciamo a farlo per paura di andare controcorrente? Io ho deciso di cambiare logica, e dopo l’approvazione del regolamento sugli animali domestici, si prosegue con questa ordinanza. Sottolineo inoltre che l’idea è maturata dopo varie sollecitazioni, proprio da parte di alcuni cittadini. Sono certo che i tallesi non passeranno per questo un Capodanno peggiore degli altri, anzi invito tutti a rifletterci sopra e a fare lo stesso, in special modo invito i Sindaci dei territori confinanti e del Parco Nazionale, perché anche la fauna selvatica reagisce alla stessa maniera di fronte alle continue esplosioni. Da queste piccole cose possiamo iniziare a svegliarci e correggere gli errori fatti in passato senza paura di passare per impopolari”.
Fonti : Comunivirtuosi.org ; Arezzoweb
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lunedì 14 dicembre 2015
«Farmaci veterinari meno cari!», parte la campagna #questionediprincipio della #LNDC
Farmaci per animali ad un costo accessibile: sicuramente una bella sorpresa da far trovare sotto l’albero a tutti i proprietari di cani, gatti & C. che ben conoscono i prezzi “salati” dei medicinali ad uso veterinario. Un costo, nella maggior parte dei casi, non giustificato, se pensiamo che spesso questi medicinali presentano la stessa composizione di quelli che vengono prescritti a noi umani. Al fine di ottenere farmaci generici, e quindi a prezzi ragionevoli, anche per nostri amici a 4 zampe, in occasione della “Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali”, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha lanciato in questo fine settimana del 12 e 13 Dicembre una petizione popolare denominata #questionediprincipio indirizzata al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Salute. «Attualmente – spiega l’associazione animalista in un comunicato - la legge prevede che i medici veterinari non possano prescrivere farmaci per uso umano se esiste il corrispondente farmaco per uso veterinario. Tuttavia, questi ultimi costano in media 4 o 5 volte, arrivando perfino a 10 o 20 volte, più di quelli per l’uomo nonostante il principio attivo sia identico». Differenze di prezzo notevoli ed incomprensibili, quindi, capaci di mettere in difficoltà molti proprietari di pet, impossibilitati a prendersi cura in maniera adeguata dei propri amici pelosi a causa dei costi esosi delle cure: «Una situazione – sottolinea infatti la LNDC - che nuoce alle famiglie, già provate dalla crisi attuale, e che impone di usare dei medicinali specifici in ragione degli interessi dell’industria farmaceutica, senza considerare la reale tutela sanitaria degli animali che non possono e non devono essere considerati beni di lusso bensì un valore sociale».
La LNDC conclude così il suo comunicato: «La Lega Nazionale per la Difesa del Cane si batterà affinché gli animali domestici che ormai fanno parte integrante delle nostre famiglie non debbano soffrire a causa di questa ingiusta discriminazione e possano essere curati a prezzi accessibili, quando possibile. LNDC lancia quindi un appello a tutte le persone che vivono con uno o più pet, o semplicemente a chi li ama e vuole vedere tutelati i loro diritti, affinché firmino la petizione popolare, ai sensi dell’art. 50 della Costituzione Italiana, per chiedere di emanare una disposizione secondo cui i generici già registrati per gli umani, a parità di composizione, siano di fatto considerati anche a uso veterinario».
Firma la petizione sul sito change.org
La LNDC conclude così il suo comunicato: «La Lega Nazionale per la Difesa del Cane si batterà affinché gli animali domestici che ormai fanno parte integrante delle nostre famiglie non debbano soffrire a causa di questa ingiusta discriminazione e possano essere curati a prezzi accessibili, quando possibile. LNDC lancia quindi un appello a tutte le persone che vivono con uno o più pet, o semplicemente a chi li ama e vuole vedere tutelati i loro diritti, affinché firmino la petizione popolare, ai sensi dell’art. 50 della Costituzione Italiana, per chiedere di emanare una disposizione secondo cui i generici già registrati per gli umani, a parità di composizione, siano di fatto considerati anche a uso veterinario».
Firma la petizione sul sito change.org
mercoledì 9 dicembre 2015
Appello dei veterinari:"Animali sotto l’albero, una scelta da evitare"
Durante il periodo natalizio aumenta anche la vendita di animali che verranno poi regalati alla stregua di pacchetti di scartare, senza pensare alle esigenze di queste creature.
Per questo, l’ordine dei medici veterinari ha lanciato un appello affinché il regalo di un animale sia un atto consapevole e non solo un capriccio passeggero.
Per questo, l’ordine dei medici veterinari ha lanciato un appello affinché il regalo di un animale sia un atto consapevole e non solo un capriccio passeggero.
“Sotto Natale si intensificano le vendite di questi animali, ma è bene precisare che spesso vengono regalati a persone impreparate oppure ad appassionati del genere, che però non possono ospitare il nuovo arrivato perché in conflitto con gli animali già presenti – precisa Gianpiero Nieddu, medico veterinario, responsabile sanitario dell’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano e titolare di un ambulatorio veterinario -. Una scelta consapevole e rispettosa risulta dunque cruciale per non arrecare danni ai proprietari e ai nuovi compagni domestici”.
Tra gli errori maggiormente diffusi c’è quello della scelta di un errato regime alimentare, con conseguenze gravi sulla salute dell’animale. Se non alimentati in maniera corretta, infatti, i conigli – tra gli animali da compagnia maggiormente diffusi – possono diventare aggressivi nei confronti di altri esemplari. Dal punto di vista comportamentale, il coniglio è un animale molto territoriale e, senza un adeguato iter di inserimento, può diventare molto aggressivo se un nuovo soggetto entra a far parte del nucleo familiare. Per quanto riguarda i roditori, sebbene sia tra i più acquistati, il criceto è il meno adatto ad essere regalato ai bambini poiché, a causa delle dimensioni minute, le cadute accidentali potrebbero costargli la vita. Anche le cavie sono tra gli animali da compagnia meno facili da allevare in maniera adeguata: richiedono una gestione accurata, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione dal momento che sono erbivori stretti e hanno bisogno di una costante integrazione di vitamina C.
Poi c’è il caso del pappagallo che, se allevato a mano (vale a dire svezzato dall’allevatore e non dai genitori), si identifica con gli esseri umani, arrivando anche a proiettare su di essi i desideri sessuali. Una delle manifestazioni più classiche di queste problematiche comportamentali è la cosiddetta “sindrome da autodeplumazione”, ovvero uno stato di ansia e depressione che porta il soggetto a strapparsi le piume e le penne fino a lesionarsi, nei casi più avanzati, la pelle.
Fonte www.rivistanatura.com
domenica 6 dicembre 2015
#SiamoTuttiAnimali , video del #wwf canadese
Video del Wwf canadese che ci spiega perché «Siamo tutti animali». Come a un uomo piace mettersi in mostra per una bella donna, lo stesso fa un pavone. Come due ragazze litigano per l’uomo dei sogni, lo stesso fanno due montoni prendendosi a cornate. Queste immagini ci ricordano quanto la vita sia importante, che sia quella di un uomo o di un animale.
Fonte laStampa
sabato 5 dicembre 2015
#DiamoVoce , i bracconieri non si fermano nemmeno a Natale
Questo video realizzato dal WWF è volto alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica nei confronti del bracconaggio; un fenomeno disgustoso che non concede tregua a specie ormai in estinzione, come la Tigre, il Rinnoceronte e troppe altre. I bracconieri non si fermano nemmeno a Natale, così il WWF lancia questa campagna "#DiamoVoce" in modo che le coscienze di coloro che alimentano questo mercato sporco e senza regole, possano essere scosse. Non dimenticate che il motivo per cui vengono fatti certi abomini verso la natura, non solo perchè i bracconieri sono persone spregievoli e senza lode, ma soprattutto perchè c'è un forte mercato alle spalle che alimenta il loro agire.
Moltissimi cuccioli rimangono orfani a causa di queste azioni scellerate, e per un cucciolo il destino è segnato; WWF vi chiede per Natale di fare un regalo speciale, adottare uno di questi cuccioli, dargli una speranza, un futuro. Trovate informazioni a questo indirizzo http://www.wwf.it/natale
Grazie a tutti, aiutateci a diffondere questo messaggio.
domenica 29 novembre 2015
Nuovi giubbotti antiproiettile per i cani poliziotto, arriva il Nord body armour.
Nel ricordo di Diesel. La morte del pastore belga di 7 anni negli scontri a Saint-Denis avvenuti dopo gli attacchi terroristici di Parigi il 13 novembre ha smosso le coscienze. Così dalla Russia arriva l'idea di un nuovo giubbotto antiproiettile per gli amici a quattro zampe che rischiano la vita nelle loro attività di ausilio alle forze di polizia. Più che un giubbotto, è una corazza quella creata dalla Scientific Production Association of Special Materials di San Pietroburgo. Come riporta il Daily Mail, la nuova linea di giubbotti prevede la protezione, o meglio la blindatura di collo e petto.
Nel caso fosse necessario, il cane può indossare anche ulteriori protezioni alla testa e alle gambe. Il "Nord body armour" è semplice da indossare e permette al cane poliziotto di trovarsi del tutto a suo agio. L'ideatore Vladimir Khitrykh ne è sicuro: "Ci abbiamo lavorato per sei mesi. E basta solo un minuto per indossarlo".
Una maggiore protezione dei cani poliziotto era stata richiesta, in Italia, anche dall'associazione animalista Aidaa. Il presidente Lorenzo Croce ha inviato una lettera ai ministri della Difesa Roberta Pinotti ed a quello degli Interni Angelino Alfano "perché dotino di giubbotti anche i cani poliziotti italiani". "Non deve più succedere -dice Croce- quanto accaduto a Diesel, la femmina di pastore tedesco, cane poliziotto francese ucciso da una kamikaze durante i controlli della polizia ad un covo di terroristi dell'Isis nei sobborghi di Parigi.
Fonte Huffington Post
Fonte Huffington Post
mercoledì 18 novembre 2015
Animali impignorabili, è quasi fatta
Ci siamo quasi: ancora un po’ di pazienza e gli animali d’affezione saranno espressamente dichiarati «impignorabili» a norma di legge. Sta, infatti, per concludersi l’iter parlamentare di approvazione del disegno di legge in materia ambientale (per la promozione di misure di green economy — Collegato ambientale — legge stabilità 2014), che all’art. 77 prevede la modifica all’art. 514 del codice di procedura civile, in materia di cose mobili assolutamente impignorabili. In base a due nuovi commi che saranno introdotti nell’attuale art. 514 c.p.c., saranno assolutamente impignorabili («6-bis) gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; (6-ter) gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli».
Il testo originario del Collegato ambientale nulla prevedeva rispetto alla impignorabilità degli animali, che restavano quindi assoggettabili alle procedure esecutive, con possibilità di vendita all’asta per l’adempimento di un debito che il «familiare umano» non era stato in grado di soddisfare altrimenti. La situazione andava riformata, perché non era ulteriormente tollerabile la contraddizione del nostro sistema, che sotto il profilo penalistico tutela gli animali come esseri senzienti mentre li considera «beni mobili», cioè cose, sotto il profilo civilistico. Il problema non è nuovo, visto che già nel 2008 la Lav lo affrontava nella sua proposta di legge a modifica del codice civile, da cui sono state stralciate le già riformate norme in materia di soccorso stradale (nel 2010) e di condominio (nel 2012).
Per il problema del pignoramento degli animali, la società civile è riuscita a far sentire la sua voce e a raccogliere oltre 120 mila firme in meno di due mesi (con la campagna #giulezampe, promossa dalla Lega Nazionale del Cane). Accogliendo le istanze sociali il Governo ha presentato un emendamento al testo originario del disegno di legge, in cui ha previsto °— appunto — l’introduzione della norma contro la pignorabilità degli animali domestici. Dopo l’approvazione dell’emendamento al Senato (avvenuta il 4.11.15), ora è la volta della Camera. Auspichiamo che il Parlamento non perda l’occasione di promulgare una norma innovativa, capace di appaiare la legislazione italiana a quella di altri avanzati Paesi europei (come Austria, Germania, Svizzera, Francia).I tempi sono maturi per una più profonda riflessione sul ruolo degli animali nella nostra società e sul riconoscimento della soggettività giuridica animale. Si tratterebbe di una importante innovazione legislativa, che — senza comportare la totale equiparazione tra umani e non umani — consentirebbe all’ordinamento di superare una volta per tutte le sue contraddizioni, a favore di una piena tutela della dignità animale.
Fonte sociale.corriere
giovedì 12 novembre 2015
Canili: "Animali abbandonati e adozioni bloccate: ecco la legalità del Comune di Roma"
Animali abbandonati a loro stessi che vanno avanti grazie al cibo comprato dai volontari e senza possibilità di uscire dalle gabbie, perché le adozioni, di fatto, sono bloccate. Il braccio di ferro sulla gestione dei canili comunali di Roma prosegue. L'Avcpp, Associazione Canili di Porta Portese, da un lato, che da anni si occupa di mandare avanti i ricoveri di cani e gatti della città, e l'impresa vincitrice del bando comunale adottato per mettere fine agli affidamenti diretti dall'altro, la Mapia Srl, gestore di un mega canile pugliese e di stabulari per animali dell'Università di Bari.
"A distanza di 41 giorni dal 1 ottobre 2015, giorni in cui un soggetto a scopo di lucro sarebbe dovuto entrare nel rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo, i cani continuano ad essere accuditi dai volontari e dagli operatori delle associazioni presenti da anni in canile, l'Associazione Volontari Canile di Porta Portese e L'Impronta" scrivono i volontari. "L'impresa barese Mapia srl, che ha vinto la gara fotocopia di quella bloccata in autotutela dal Comune stesso a dicembre 2014 per lo scoppio di Mafia Capitale, non ha esercitato la clausola di salvaguardia nei confronti degli operatori presenti in canile e il Comune di Roma ha ordinato il ritiro di tutti gli operatori Avcpp (personale per accoglienza al pubblico e adozioni, educatore e terapista) ed il blocco dei servizi ai cittadini e agli animali. Gli animali non sono adottabili e non sono recuperabili dal punto di vista comportamentale".
Inoltre "il cibo non viene più fornito come da convenzione e i 49 cani presenti si alimentano solo grazie a pappe comprate direttamente a loro spese dalle associazioni presenti".
"Le richieste dell'animalismo romano - supportate da tutte le forze politiche cittadine, in maniera bipartisan - di non consentire ad un imprenditore di gestire un canile comunale capitolino (per la prima volta nella storia) non solo non sono state ascoltate dal Comune di Roma ma addirittura gli animali sono stati abbandonati a loro stessi, senza la possibilità di uscire in adozione dalle gabbie: numerose sono le richieste di adozione giunte ad Avcpp da cittadini che vogliono liberare un cane dal canile usufruendo di servizi e professionalità ventennale ma non possono essere portate a termine".
"Voci di corridoio parlano di un accentramento delle adozioni nelle mani del Comune di Roma (che non ha personale specializzato atto a garantire ad animali e cittadini un servizio tanto delicato) forse con l'ausilio di associazioni compiacenti. Avcpp - che ha già rappresentato al Comune di Roma la sua disponibilità a continuare ad occuparsi di adozioni anche a titolo gratuito e che conosce questi animali uno ad uno, dopo averli curati per anni a proprie spese- continua a sollecitare il Dipartimento Ambiente senza ricevere risposta alcuna. I cani del canile comunale Ponte Marconi ex Cinodromo di Lungotevere Dante 500 sono rimasti senza adozioni, senza servizi e senza cibo: questa è la legalità del Comune di Roma? Avcpp dice NO: difenderemo fino alla fine professionalità ed animali. Noi ci siamo e ci resteremo. Invitiamo tutti i cittadini a stare a fianco dei cani e dei lavoratori del canile di Ponte Marconi in difesa di un modello di benessere animale che da oltre 20 anni appartiene a Roma Capitale".
Fonte Romatoday
lunedì 9 novembre 2015
Animali da compagnia "non pignorabili". Primo ok in Senato
Gli animali da compagnia non sono "pignorabili", primo via libera alla modifica del codice civile al Senato. A renderlo noto è l’Associazione "Amici Veri" di Piacenza per la tutela degli animali domestici (Piacenza, v. San’Antonino, 7) che informa che l'Aula del Senato ha approvato l'articolato sotto riportato (nel testo così come proposto dalla Commissione Ambiente). Il testo tornerà alla Camera per la definitiva approvazione.
Art. 77. (Modifica all'articolo 514 del codice di procedura civile) 1. All'articolo 514 del codice di procedura civile, in materia di cose mobili assolutamente impignorabili, dopo il numero 6) sono aggiunti i seguenti: «6-bis) gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; 6-ter) gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli».
Art. 77. (Modifica all'articolo 514 del codice di procedura civile) 1. All'articolo 514 del codice di procedura civile, in materia di cose mobili assolutamente impignorabili, dopo il numero 6) sono aggiunti i seguenti: «6-bis) gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; 6-ter) gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli».
Fonte Piacenzasera
venerdì 6 novembre 2015
Gli italiani sono pronti a modificare la propria casa per i propri animali
Disposti anche a modificare la propria casa pur di far stare bene cani, gatti & co. considerati sempre di più membri della famiglia a tutti gli effetti. A confermare l’amore degli Italiani per gli animali (60 milioni sono quelli presenti nelle nostre case) è un’indagine di Hauzz, piattaforma online di arredamento e progettazione di interni e di esterni. Dal sondaggio è emerso infatti che il 43% degli intervistati negli ultimi 2 anni ha effettuato delle modifiche alla casa con lo scopo di creare ambienti più adatti e confortevoli per il proprio animale. Di questi, il 44% addirittura ha aggiunto un’intera area dedicata al proprio pet, il 37% ha riadattato le zone esterne all’abitazione, mentre il 15% si è limitato a riconfigurare la disposizione di una sola stanza.
Fra i motivi della scelta, il 75% dichiara di vivere con un animale domestico per la propria felicità o quella della propria famiglia (51%), altri perché, come dimostrano anche alcune ricerche scientifiche, prendersi cura di un amico peloso aiuta ad allontanare lo stress (51%). Ma condividere gli spazi con un altro essere vivente ha anche un rovescio della medaglia, soprattutto in termini di pulizia. Il 79% dichiara di non sopportare i peli che invadono la casa, in particolar modo nella stagione delle mute, il 24% non ama mantenere pulito lo spazio dei propri animali mentre il 19% mal sopporta i cattivi odori causati dalla presenza di un animale tra le pareti domestiche.
stando all’indagine, i due terzi ha previsto delle aree specifiche dedicate ai propri cani o gatti. Il 72% dei pet ha un’apposita area per mangiare, il 57% ha la propria nicchia per dormire, mentre il 27% ha uno spazio allestito outdoor. Quando si tratta di amici pelosi, gli italiani sembrano essere molto generosi e accomodanti: il 37% dichiara che il proprio gatto può salire su tutti i mobili senza limiti, contro il 30% dei cani. Il 39% dei gatti inoltre ha diritto a dormire `muso-muso´ con il proprio umano nel letto, contro il 21% dei cani.
I risultati del sondaggio analizzano anche quanto spendiamo per i nostri quattrozampe. Normalmente, forse per dimensioni, le spese per i cani sono più alte rispetto a quelle per i gatti. Il 26% di chi ha un cane e il 20% di chi ha un gatto, negli ultimi due anni ha sborsato oltre 1000 euro. Spesso (79%), la maggior parte del budget viene investito in ciotole per il cibo, il 44% per le cucce e il 34% per i tiragraffi.
Fonte La Stampa
domenica 1 novembre 2015
Cani “dottori”, Zoe e Liu fiutano i tumori alla prostata prima dei test scientifici
Fiutano i tumori prima dei test. Zoe e Liu, due pastori tedeschi altamente addestrati presso il centro militare veterinario dell’esercito con sede a Grosseto, sono riusciti a scoprire il cancro prostatico nel 97% dei casi: dati attualmente inimmaginabili se confrontati alle procedure diagnostiche in uso.
La loro percezione della malattia è fino a 5 volte più efficace del test del Psa.
L’esperienza è stata illustrata nel corso del Festival della Scienza, in corso a Genova.
Tutto nasce dall’intuizione di un medico inglese di circa 30 anni. “Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai – spiega Traversa, responsabile della sezione di Patologia prostatica dell’istituto clinico Humanitas – da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà”. “Il tumore prostatico ha un odore particolare e ora il prossimo passo sarà quello di capire quali sono le molecole e cosa annusa il cane”, sottolinea Traversa.
Lo studio ha avuto sviluppi in tutto il mondo: “Stiamo collaborando con Stati Uniti, Giappone, Olanda e Inghilterra per allargare questa esperienza: vogliamo capire che cosa annusi il cane, in modo da riprodurre uno strumento in grado di affiancarlo per capire quale tipo di metabolismo neoplastico cellulare che determina l’odore particolare”. ”Negli ospedali è presumibile che non vedremo i cani come ci capita negli aeroporti – ha aggiunto Pierpaolo Graziotti, Presidente AURO e Responsabile dell’Unità Operativa di Urologia dell’Istituto Humanitas- ma resta “la magia” che animali opportunamente addestrati siano più affidabili di qualsiasi attuale test diagnostico nell’identificare un paziente con neoplasia prostatica.
Fonte ImprontaUnika
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Pet-Therapy
mercoledì 28 ottobre 2015
Ricerca senza uso di animali: la LAV finanzia 2 borse di studio
ROMA - La LAV (www.lav.it) sostiene concretamente i metodi di ricerca sostitutivi, e per questo ha scelto di finanziare lo sviluppo di protocolli sperimentali che sostituiscono l’attuale uso di animali, o parti di essi, nella ricerca. Seguendo questo impegno, questa mattina l’Associazione ha devoluto, nel corso di una conferenza stampa esplicativa del progetto, 20.000 euro all’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, per la creazione di due borse di studio dedicate ad avviare la linea di ricerca cellulare HUVEC (Human Umbilical Vein Endothelial Cells - Cellule Endoteliali della vena ombelicale umana), utile per lo studio della formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi – che alimenta il cancro) e delle funzioni delle cellule endoteliali. La banca cellule dell’IRCCS, azienda ospedaliera universitaria San Martino - Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, è un punto di riferimento a livello nazionale per la fornitura ai ricercatori di cellule umane di qualità garantita.
Una linea cellulare primaria molto utilizzata è proprio la HUVEC (Human umbilical vein endothelial cells - Cellule endoteliali della vena ombelicale umana). Le cellule, isolate dal cordone ombelicale di donne che lo abbiano volontariamente messo a disposizione della ricerca, possono essere utilizzate solo per pochissimi “passaggi”, rendendo quindi costantemente necessario produrne di nuove. Con l’aiuto della LAV la Banca cellule potrà attivare questo progetto e produrre, validare e distribuire una linea HUVEC, oltre a sostenere “una cultura della donazione dei tessuti” fondamentale per il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei cittadini che devono essere protagonisti attivi di una nuova scienza. Tale finanziamento, è reso possibile grazie al contributo dei tanti cittadini che hanno scelto di devolvere alla LAV il 5x1000, aiutando l’Associazione a fare ogni giorno passi in avanti per una ricerca etica, innovativa e utile per i cittadini. “Queste due borse di studio sono l’ennesima dimostrazione che non solo è possibile, ma è doveroso fare una ricerca senza vivisezione - afferma la biologa Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione -
Il ricorso a questo tipo di sperimentazioni presso un centro che lavora nell’ambito della ricerca sul cancro è fondamentale per mettere a disposizione della comunità scientifica campioni di tessuto tumorale, frammenti di tessuto vascolare, campioni di tessuto nervoso centrale e periferico, sangue e suoi derivati e cellule staminali. Tale accordo è la prova più concreta della reale applicazione dei metodi sperimentali che non fanno uso di animali, in risposta a chi ci attacca negando l'esistenza della ricerca senza animali che invece è una realtà all’avanguardia, scientificamente affidabile e indubbiamente utile”. Le colture cellulari possono essere utilizzate in moltissime ricerche, infatti costituiscono il materiale di partenza per l’estrazione e la purificazione di proteine o acidi nucleici; in altri casi sono utilizzate per analizzare un particolare comportamento biologico (proliferazione, capacità di organizzare un particolare tessuto, proprietà adesive e migratorie, risposta immune) oppure possono anche essere usate per eseguire test diagnostici, per rigenerare in vitro tessuti o organi (cute, midollo emopoietico, osso, ecc.) e anche per uso terapeutico (terapia cellulare).
Oggi, purtroppo, molti animali vengono allevati e soppressi per fornire organi e tessuti su cui sperimentare; l’implementazione della disponibilità di colture umane permetterà una riduzione immediata del ricorso a quelle animali e l’ottimizzazione di protocolli di ricerca che non si basano su modelli innovativi ed etici innescando, anche, un cambiamento scientifico e culturale nell’approccio alla ricerca. Genova non è un palcoscenico nuovo nell’impegno per i metodi di sperimentazione senza animali, infatti l’Università da tempo lavora fruttuosamente nelle tecniche in vitro e si impegna nella formazione di ricercatori e studenti tramite corsi tecnici e teorici sui metodi alternativi.
Il sostegno e l’implementazione dei metodi sostituivi è anche un passo fondamentale per contrastare la crisi finanziaria in Italia, offrire posti di lavoro in questo importante ambito della ricerca, tornando ad essere un Paese leader nella scienza internazionale. Ricercatori, industria e cittadini devono avere consapevolezza dell’enorme spreco di denaro e perdita di tempo legata alla sperimentazione animale: un processo fallimentare e mai validato scientificamente, che uccide e tortura milioni di animali lasciando i malati senza una cura e nella sofferenza, illusi che una terapia possa arrivare da un settore che non vuole cambiare, come dimostrano le recenti statistiche ottenute da 13 grandi Big del settore farmaceutico che confermano il fallimento dei dati sperimentali sull’uomo in oltre il 95% dei casi, già nella prima fase clinica.
Dalla sua fondazione nel 1977, la LAV si batte per mettere fine alla sperimentazione animale in quanto pratica anti-scientifica e mai validata, immorale, favorendo lo sviluppo e l’applicazione dei metodi di ricerca che non fanno ricorso ad animali, contro ogni forma di sfruttamento degli animali e per l’affermazione dei loro diritti. Fin dal 1993 la LAV ha garantito a studenti e ricercatori il diritto, riconosciuto dalla Legge 413/93, all'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale: l’Italia è il primo Paese al mondo a garantire tale diritto. L’approvazione del Decreto Legislativo n. 26/2014 sulla sperimentazione animale in vigore dal 29 marzo 2014, che recepisce la Direttiva europea 63/2010, ha visto l’Associazione in prima linea per ottenere criteri maggiormente restrittivi rispetto al testo comunitario, vietando, in Italia: · l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione; · l’uso di scimmie antropomorfe, di cani e gatti randagi e di animali resi afoni; · i test bellici; · le esercitazioni su animali per la didattica, ad eccezione dei corsi universitari per la medicina veterinaria; · i test per droghe, alcool, tabacco e per trapianti di organi tra specie diverse (dal 1°gennaio 2017); · di riutilizzare animali in esperimenti con livello di dolore grave (dal 1° gennaio 2017). Inoltre, saranno finalmente promossi e adottati metodi alternativi/sostitutivi alla vivisezione, grazie a un Fondo per il loro sviluppo. La LAV ha denunciato le atrocità della vivisezione e salvato migliaia di animali, dalle decine di gatte riabilitate dopo terribili test, alle piccole scimmie uistitì accudite in un centro di recupero, fino ai 2.639 beagle salvati da Green Hill, l’allevamento di cani destinati alla vivisezione, di Montichiari (Brescia), al centro di un clamoroso caso giudiziario che ha portato i responsabili ad una condanna in primo grado. Grazie all'impegno di LAV e ECEAE (European Coalition to end animal experiments), dal 2013 è in vigore il divieto di sperimentare su animali, o importare, anche gli ingredienti dei cosmetici. Tuttavia in tutta l’UE conigli, cavie, ratti, topi e cani continuano a soffrire e morire per sperimentare la tossicità dei detergenti per la casa: la LAV è impegnata a livello Europeo per mettere fine anche a questi test.
Fonte Diregiovani
sabato 24 ottobre 2015
Stop al trasporto extra Ue degli animali, il “Cow on tour” arriva a Roma
È sbarcato a Roma il “Cow on Tour”, l’evento europeo di Ciwf contro il trasporto di animali vivi extra Ue. La scultura di una vacca in dimensioni reali, legata e sofferente, è stata esposta di fronte a Palazzo Madama. Parlamentari e sostenitori hanno messo la loro firma sull’animale creando così una petizione tridimensionale che sarà consegnata a Bruxelles, alla Commissione europea, per chiedere la fine del trasporto di animali vivi oltre i confini europei. La scultura è stata esposta a Londra, Parigi, L’Aia, Varsavia, Praga e ha raggiunto anche la capitale. Ciwf chiede con la petizione #StopLiveExports la fine dei trasporti di animali vivi verso Paesi extra Ue. Secondo l’organizzazione che si batte per il benessere degli animali da allevamento, sono infatti 3 milioni ogni anno gli animali costretti ad affrontare viaggi lunghi ed estenuanti senza pausa e riposo, in condizioni atmosferiche estreme, privi di acqua e cibo a sufficienza e senza alcun tipo di cura. E in Italia sono più di 1000 gli animali che ogni anno vengono esportati fuori dall’Unione europea.
L’ultima investigazione di Ciwf, realizzata insieme con Animal Welfare Foundation e Tierschutzbund Zürich, ha documentato il viaggio estenuante di vitelli di poche settimane, strappati alle madri prematuramente, e destinati in allevamenti dove vengono fatti ingrassare e poi macellati con pratiche crudeli. «La nostra ultima video inchiesta rappresenta l’ennesima prova di una situazione inaccettabile. Ciwf Italia chiede che sia il governo italiano che gli europarlamentari italiani si facciano portatori della richiesta di divieto di trasporti di animali vivi fuori dall’Unione Europea», sottolinea Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia Onlus.
Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europa ha stabilito che la legislazione dell’Ue in materia di protezione degli animali vivi durante il trasporto dovrebbe essere fatta rispettare dall’inizio alla fine del viaggio, anche quando gli animali lasciano i confine dell’Unione. Ha aderito, tra gli altri, alla campagna la senatrice del Pd Silvana Amati. «Le mozioni sul benessere animale approvate in Senato lo scorso 5 maggio includono impegni concreti per il governo, perché promuova nelle sedi competenti l’adozione degli standard necessari a garantire la tutela degli animali da allevamento e, in particolare, per porre fine alle sofferenze che affrontano durante i trasporti, dall’Europa a Paesi terzi. Ribadisco il mio impegno a vigilare perché sia dato al più presto seguito agli impegni assunti», ha detto Amati. Tra i senatori firmatari anche Monica Cirinnà, Stefania Pezzopane, Serenella Fucksia, Anna Finocchiaro, Antonio D’Alì, Elena Fissore, Luis Alberto Orellana, Silvio Lai e Roberto Cotti.
Fonte LaStampa
venerdì 23 ottobre 2015
Freddo: 12 consigli per proteggere cani e gatti
Il cambio di stagione in vista dell’inverno rappresenta, da sempre, un passaggio importante e insidioso a seconda dell’età e dello stato di efficienza dell’organismo sia per la salute umana sia per quella degli animali. Ma qual è il comportamento più corretto da adottare per i nostri amici a 4 zampe, cani e gatti, quando arrivano le basse temperature? Sotto, 12 regole da seguire.
1. Check-up preventivo
Gli animali meritano maggiori attenzioni e riguardi quando si entra nel cuore della stagione fredda. Sarebbe buona norma, assicurarsi che siano in buona forma fisica mediante una visita veterinaria di controllo, in particolare se il cane è già avanti con l’età o soffre di alcuni disturbi a volte sottovalutati dal proprietario, per capire come variare l’alimentazione prima di affrontare la nuova stagione
lunedì 19 ottobre 2015
AIDAA lancia l'allarme:3000 clochard con i propri cani a rischio per il freddo
In Italia sono circa 3.000 – segnala AIDAA- i clochard con cani che nelle prossime notti inizieranno come ogni anno la disperata ricerca di un rifugio dove poter dormire loro ed il loro amici a quattro zampe. Già dallo scorso anno alcune amministrazioni comunali
martedì 13 ottobre 2015
Come insegnare al cane a fare i bisogni fuori
Hai appena adottato un tenerissimo cucciolo, i primi mesi di vita sono importantissimi per la sua educazione, quindi vuoi insegnargli come prima cosa a fare i bisogni fuori casa; magari non hai ancora preso un cucciolo quindi vorrai informarti su che tipo di cane sia adatto alle tue esigenze, allora ti consiglio di leggere prima quest'articolo "Voglio adottare un cane"
Hai deciso, il cucciolo fa parte della tua famiglia, sappi che le parole chiave per ottenere i risultati rapidamente sono: pazienza, coerenza, applicazione.
Innanzitutto devi sapere che la sua autonomia è limitata, in genere un paio d'ore è il limite cui riesce a resistere senza espletare i suoi bisogni, avvolte anche meno.
Cominciamo a rispondere alle domande fondamentali:
Quando il cucciolo fa pipì?
Innanzitutto devi sapere che la sua autonomia è limitata, in genere un paio d'ore è il limite cui riesce a resistere senza espletare i suoi bisogni, avvolte anche meno.
Cominciamo a rispondere alle domande fondamentali:
Quando il cucciolo fa pipì?
Ci sono dei momenti ben definiti in cui il nostro piccolo amico fa i suoi bisogni:
- quando si sveglia
- dopo aver mangiato o bevuto
- quando comincia ad annusare per terra in maniera insistente
- quando comincia ad uggiolare senza motivo apparente
- quando comincia a girare in tondo su sé stesso
Con questi segnali il cucciolo vuole farvi capire che proprio non ce la fa più a trattenerla, è il momento giusto per prenderlo e portarlo nel posto che avete deciso sarà la sua toilette, un panno o giornale in un angolo della casa, in giardino, fuori casa.
La prima cosa da tener conto sono le indicazioni veterinarie, e cioè quando il cane sta ancora seguendo il ciclo obbligatorio delle prime vaccinazione, entro i 3-4 mesi, non dovrebbe essere portato fuori casi, in quanto potrebbe prendere virus o malattie da cani infetti che sono passati fuori casa nostra, ed il cucciolo potrebbe rischiare moltissimo; quindi nei primi mesi gli insegneremo a fare i bisogni in un posto specifico in casa, successivamente, concluso il ciclo vaccinale, sarà molto più semplice abituarlo a farla fuori, poichè la sua capacità di trattenersi sarà aumentata e la voglia di uscire sarà una concausa.
Abbiamo detto che ora la sua autonomia è circa un paio d'ore, il cane istintivamente tende a fare i bisogni lontano dal posto dove mangia e dorme, quindi sta a noi decidere dove; non dargli accesso a troppi locali della casa, altrimenti avrà più luoghi lontani dove potersi liberare tranquillamente, ma non posizionare nemmeno il panno o giornale troppo lontano dalla cuccia, potrebbe non arrivare in tempo nel posto prescelto.
La prima cosa da tener conto sono le indicazioni veterinarie, e cioè quando il cane sta ancora seguendo il ciclo obbligatorio delle prime vaccinazione, entro i 3-4 mesi, non dovrebbe essere portato fuori casi, in quanto potrebbe prendere virus o malattie da cani infetti che sono passati fuori casa nostra, ed il cucciolo potrebbe rischiare moltissimo; quindi nei primi mesi gli insegneremo a fare i bisogni in un posto specifico in casa, successivamente, concluso il ciclo vaccinale, sarà molto più semplice abituarlo a farla fuori, poichè la sua capacità di trattenersi sarà aumentata e la voglia di uscire sarà una concausa.
Abbiamo detto che ora la sua autonomia è circa un paio d'ore, il cane istintivamente tende a fare i bisogni lontano dal posto dove mangia e dorme, quindi sta a noi decidere dove; non dargli accesso a troppi locali della casa, altrimenti avrà più luoghi lontani dove potersi liberare tranquillamente, ma non posizionare nemmeno il panno o giornale troppo lontano dalla cuccia, potrebbe non arrivare in tempo nel posto prescelto.
Cosa fare quando il cucciolo fa pipì nel posto giusto
Quando il cucciolo farà la pipì nel punto giusto, deve capire subito la vostra gioia ed approvazione, esagerate con atteggiamenti positivi, riempitelo di coccole, abbracci, e magari un bel bocconcino, tutto questo lo invoglierà a ripetere questa azione in futuro.
Ovviamente lo stesso discorso vale quando dopo insegnerete al vostro cane il passaggio dal panno a fare i bisogni fuori casa.
Cosa non fare quando il cucciolo fa pipì nel posto sbagliato
Se il cucciolo continua a fare i bisogni in casa, il motivo è che probabilmente gli stiamo dando i segnali educativi sbagliati.
Ecco le cose da non fare quando il cucciolo fa i bisogni nel posto sbagliato:
- non mettergli il muso dentro: Questa cosa non funziona! Come mai? Perchè al cane fondamentalmente piace l’odore dell’urina e delle feci, quindi il fatto di mettergli il muso dentro per lui non è un rimprovero; sarà praticamente un incentivo a farla nel medesimo posto
- non sgridarlo: qui il discorso è più complesso; certamente non dovete sgridare il cane se non lo cogliete sul fatto, la mente del cane funziona per associazione immediata, se arrivate gia dopo qualche minuto, la sgridata è inutile e controproducente; per esempio quando rientrate a casa e trovate i bisogni per terra e lo sgridate, il cane avrà paura e tenderà a nascondersi quando rincasate ma non avrà imparato alcunche. Potrebbe aver senso sgridarlo seccamente nell’istante in cui la fa nel posto sbagliato, salvo poi precipitarvi immediatamente e portarlo nel posto prescelto e lodarlo quando la farà qui; però non bisogna spaventarlo, dovete semplicemente impartirgli un ordine( che sia sempre lo stesso) in maniera ferma ed autoritaria, in modo che lui capisca che questa cosa non va fatta in quel modo.
- non pulire quando vi vede: se trovate bisogni fatti fuori posto,il cucciolo va portato con gentilezza in un’altra stanza, come se si trattasse di una situazione qualsiasi e si pulisce quando non vi vede. Questo perché il chinarsi per terra per il cane è un invito al gioco. Il cane associerà questo momento a qualcosa di positivo e tenderà a ripetersi.
Fonti: PetsBlog ; WikiHow
lunedì 12 ottobre 2015
Lo svezzamento dei cuccioli: come fare tutte le fasi
- La gestazione nei cani dura 60/62 gg. circa, in questa fase bisogna accudire la “mamma” con alimentazione proteica e una integrazione di vitamine e minerali (es. olio di fegato di merluzzo, fosforo e calcio ecc.).
- La preparazione al giaciglio per il parto è la zona dove, per il primo mese, verranno lasciati i cuccioli scorazzare,si perché già dal 20° gg. di età i cuccioli incominceranno a camminare e ad allontanarsi dal giaciglio dove sono nati, quindi predisporre delle piccole paratie in modo da contenere il movimento dei neonati.
- A partire dal 30° gg. di età i cuccioli dovranno, progressivamente, avere un supporto di un pasto (con mangimi predigeriti appositamente studiati per piccoli cuccioli “Starter”) in più alle poppate giornaliere, praticamente è l’inizio dello svezzamento.
- A partire dal 45° gg. di età, i cuccioli avranno raggiunto il 75% del fabbisogno nutritivo dei loro pasti con il mangime (Starter) , la mamma incomincerà ad accusare i dentini affilati dei propri cuccioli cercando di allontanarli, questo è il momento più critico perche si dovrà, progressivamente, abbandonare l’allattamento materno in supporto all’alimentazione dai noi preparata.
- E’ l’inizio del vero svezzamento, cioè in pochi giorni sostituire le poppate materne con lo speciale mangime “starter”, con almeno 4 pasti giornalieri che verranno portati a 3 pasti dopo il 60°gg.di vita.
- I cuccioli in questa fase verranno sverminati e vaccinati per acquisire l’immunità contro le malattie virali più comuni dei cuccioli (Parvovirosi-Cimurro-Epatite-Parainfluenza-Leptospirosi ecc.)
- Dopo il 75° gg. di vita, i cuccioli, inizieranno la fase di accrescimento; molto importante, soprattutto per le grosse taglie le quali hanno più bisogno di avere un’ integrazione con minerali e calcio per una corretta crescita muscolo-scheletrica. In questa fase bisogna affidarsi ad un veterinario di fiducia il quale ci indicherà, a secondo della razza, lo schema vaccinale e la profilassi per i parassiti interni ed esterni del cucciolo.
sabato 10 ottobre 2015
Salvato daino intrappolato dai volontari di centroFaunaSelvatica
A Montecreto uno splendido daino di oltre 120 chilogrammi di peso, rimasto intrappolato nelle corde di una altalena abbandonata in un bosco, è stato liberato nei giorni scorsi dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena avvisati dalla Forestale. Quando i volontari sono arrivati sul posto hanno trovato l’animale che penzolava dimenandosi disperatamente nell’inutile tentativo di liberarsi dalle corde che si erano attorcigliate, probabilmente giocando con l’altalena, al palco e al muso in una morsa che non avrebbe lasciato scampo. Per fortuna nella zona erano in servizio gli agenti della Forestale che hanno chiamato i volontari del Centro, i quali dopo aver sedato temporaneamente il daino, per poter operare in tutta sicurezza, hanno tagliato le corde e rimesso in libertà l’animale.
Fonte CentrofaunaSelvatica
Visitate il sito di questi eccezionali volontari Centrofaunaselvatica.it
Aiutiamoli con un contributo o semplicemente facendoli conoscere,
segiuteli su Facebook ,su Twitter e su Youtube
Fonte CentrofaunaSelvatica
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giovedì 1 ottobre 2015
Traffico di animali domestici: Eurogroup for Animals lancia la campagna per bloccare il traffico di cuccioli in Europa
Eurogroup for Animals ha lanciato la campagna “Protect our Pets” contro il traffico di animali d’affezione. “Rendiamo visibile l’invisibile” è il motto della campagna che LAV, partner italiano della coalizione, supporta con forza invitando tutti i cittadini italiani a firmare la petizione, on line su www.protectourpets.eu, che chiama i nostri Parlamentari all’azione tramite l’approvazione di un sistema di identificazione e registrazione degli animali d’affezione unico per tutti gli Stati Membri.
L’Italia è purtroppo uno dei Paesi d’arrivo di questi traffici, con animali provenienti soprattutto dall’Est Europeo. Già nel 2001 la LAV lancia un primo allarme, seguito nel 2008 dalla campagna “Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli”, scaturita nell’approvazione, nel 2010 della legge 201/2010, che, prima in Europa, ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia.
lunedì 28 settembre 2015
Animali e condominio: "Qualche informazione in più per non litigare"
Aidaa offre i propri esperti, ad un costo simbolico, per tenere rapidi corsi illustrativi e ridurre i contenziosi generati dalla presenza di quattrozampe
Roma, 27 settembre 2015 - Le liti di condominio a causa degli animali sono in aumento, e per questoAidaa ha deciso di avviare a partire dal mese di novembre dei corsi rivolti ai condomini ma anche agli amministratori di condominio per insegnare le regole di convivenza con gli animali domestici. I corsi si svolgeranno su tre lezioni direttamente nei condomini che ne faranno richiesta nelle 96 provincie italiane dove è presente il Tribunale degli animali.
venerdì 25 settembre 2015
Fai un selfie col tuo amico a 4 zampe e vinci
Scrivo questo post per farvi conoscere un sito,SelfieVinci,che casualmente mi è capitato di visitare.Propone concorsi a premi a cui ognuno può partecipare,con iscrizione gratuita;tra le varie categorie c'è quella dei "Selfie con Animali",basta farsi un selfie col proprio amico a 4 zampe,compilare il modulo e registrarsi;dopodichè i premi vengono erogati in base ai like ottenuti sulla propria foto.Più saranno i like maggiori saranno i premi(minimo 50),che vanno dai semplici sconti su prodotti benessere,o da profumi e deodoranti in reaglo fino allo sconto su un viaggio.
Se vi interessa visitate il sito,leggete il regolamento ed iscrivetevi,basta cliccare sul banner a sinistra.
Buon Selfie a tutti
mercoledì 23 settembre 2015
National guide dog:i 5 cani guida più eroici
A settembre si celebra il National Guide Dog, ovvero il mese dedicato ai cani guida che si distinguono per il loro servizio e operato. Un ruolo davvero importante e da onorare, un compito presente sin dal primo secolo DC e portato avanti fino ai nostri giorni. Pare che solo negli USA siano 10.000 i cani guida all’opera, sempre efficienti e responsabili. Ma sono 5 quelli che si sono distinti per aver superato il ruolo base, trasformandosi in supereroi. Salty e Roselle hanno letteralmente salvato la vita ai proprietari Omar Rivera e Michael Hingson presenti quel fatidico 11 settembre all’interno delle torri gemelle, ma in due zone differenti. Dopo la collisione del primo aereo, i cani guida hanno saputo allertare i loro compagni umani e, nonostante il trambusto e il momento di terrore, non li hanno mai abbandonato conducendoli in salvo per tutte le rampe delle scale della torre.
lunedì 21 settembre 2015
Modena, il Comune chiede di far entrare gli animali in ospedali e cliniche: “Benefici per i malati”
Fare in modo che nei percorsi sanitari, a fianco delle terapie mediche, anche la presenza del proprio animale aiuti a star meglio. E quindi autorizzarlo a entrare in ospedale. È quanto chiede il Consiglio comunale di Modena alla Giunta attraverso l’approvazione all’unanimita’ dell’ordine del giorno di Per me Modena dal titolo “Relazione uomo-animale. Possibilita’ degli animali d’affezione di far visita al proprio padrone nelle strutture ospedaliere pubbliche e private”. La mozione, emendata su proposta dei consiglieri Chiara Susanna Pacchioni (Pd) e Marco Chincarini, di Per me Modena, chiede di attivarsi con gli ospedali modenesi per dare piena attuazione alla legge regionale che mira a promuovere “la conoscenza, lo studio e l’utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche, effettuate in affiancamento alle terapie di medicina tradizionale, con impiego di animali”.
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domenica 13 settembre 2015
Denuncia Aidaa:in Italia 12 mila parchi vietati ai cani
Sono oltre dodicimila i parchi piccoli e grandi cittadini in cui spiccano cartelli di divieto di ingresso dei cani, nel solo ultimo anno i parchi vietati ai cani sono aumentati di oltre il 23% con un incremento notevole nelle città e nei paesi del nord Italia. Molto spesso i divieti vengono giustificati con la presenza di aree giochi per i bambini, anche se in realtà solo il 17% dei parchi vietati a noi segnalati hanno una presenza reale di aree giochi. Altro fattore di discriminazione per i cani ed i loro proprietari è l’assenza di aree cani sia all’interno dei perimetri dei parchi che nelle adiacenze. In Italia le aree cani sono assenti in oltre 3.000 degli oltre 8.000 comuni della penisola.
venerdì 11 settembre 2015
I CANI CHE "INSEGNANO" A LEGGERE AGLI STUDENTI PIÙ IN DIFFICOLTÀ
A Chicago i cani vanno a scuola. Proprio così! E ci vanno per insegnare. Già, perché se è vero come è vero che il cane è da sempre il miglior amico dell'uomo, pare che sia per lui anche il migliore insegnante di lettura.
E ne danno dimostrazione ben 10 scuole della città americana che hanno ricevuto negli ultimi anni la visita di alcuni cuccioli "accademici" per motivare i ragazzi più "a rischio" e avvicinarli ai libri.
L'associazione no-profit SitStayReadorganizza delle vere e proprie squadre di volontari per accompagnare "cani da visita" in quelle scuole. Qui i bambinileggono in compagnia dei nuovi amici pelosi per un'ora.
Secondo i dati, dal momento in cui ha preso piede questo innovativo programma, nel 2003, nelle classi in cui si è svolto questo "esperimento" gli studenti sono diventati più sciolti nella lettura del 50% in più rispetto alle aule non partecipanti.
I metodi del programma variano a seconda del grado della classe: in quarta elementare, per esempio, i cani ascoltano dai piccoli lettori delle vere e propriepoesie o racconti sugli animali. Alla fine dell'anno, la scuola ospita una sorta di celebrazione e si consegna agli studenti uno zaino pieno di letture per l'estate. Tutto ciò con unico fondamentale scopo: aiutare a stimolare il desiderio del bambino a imparare e a sviluppare in lui un nuovo amore per la lettura.
"Leggere a un cane aumenta la fiducia e genera entusiasmo per la lettura", riferiscono da SitStayRead. "Questi cani addestrati, trasformano la lettura per un bambino da un concetto astratto a una vera e propria esperienza di vita. I bambini leggono di cani, e intanto vedono un cane e toccano un cane . Un'esperienza che conduce al vera e duraturo apprendimento".
Per aiutare soprattutto i bimbi più bisognosi, SitStayRead prevede il volontariato nelle scuole dove almeno il 90% degli iscritti è a basso reddito, con bambini al di sotto del 60% nel loro livello di lettura.
Iniziativa lodevole, non credete? In fondo da sempre quello tra cani e bambinipuò essere un legame magico e indissolubile, che va ben oltre il semplice affetto. Non solo a casa, quindi, o negli ospedali per la pet-therapy: anche a scuola i cagnolini possono essere un valido aiuto!
Fonte GreenMe
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